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Harry Potter e La Pietra Filosofale (2184 citazioni)
Harry Potter e La Camera dei Segreti (3199 citazioni)
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban (4329 citazioni)
Harry Potter e il Calice di Fuoco (6144 citazioni)
Harry Potter e l'Ordine della Fenice (9042 citazioni)
Harry Potter e il Principe Mezzosangue (5824 citazioni)
Harry Potter e i Doni della Morte (6958 citazioni)
Le fiabe di Beda il Bardo (289 citazioni)
Il Quidditch Attraverso i Secoli ( citazioni)
Gli Animali Fantastici: Dove Trovarli ( citazioni)
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    «Dell’Ufficio Misteri, topsecret, non so che cosa fanno…»
Bagman e Crouch (Cap. 7 Harry Potter 4)

    «Ufficio Misteri» annunciò la fredda voce femminile e non aggiunse altro.
Il Ministero della Magia (Cap. 7 Harry Potter 5)

    «Mio padre sostiene attivamente ogni iniziativa antiministeriale!» si vantò Luna Lovegood, alle spalle di Harry; evidentemente aveva origliato la sua conversazione mentre Justin Finch-Fletchley cercava di sbrogliarsi dalle vesti che gli erano volate sopra la testa. «Dice sempre che si aspetta qualsiasi cosa da Caramell; pensa solo a tutti i goblin che ha fatto assassinare! E ovviamente usa l’Ufficio Misteri per mettere a punto terribili veleni che somministra di nascosto a quelli che non sono d’accordo con lui. E poi c’è il suo Sferzatore Unghiobulare…»
L'esercito di Silente (Cap. 18 Harry Potter 5)

    Per mesi aveva sognato un corridoio senza finestre che terminava con una porta chiusa a chiave, senza mai capire che si trattava di un luogo vero. Ora, rivedendo quel ricordo, capiva di aver sempre sognato il corridoio percorso insieme al signor Weasley il dodici agosto, mentre correvano verso la sala udienze del Ministero; era quello che portava all’Ufficio Misteri, ed era lì che il signor Weasley si trovava la notte in cui era stato attaccato dal serpente.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Cosa c’è nell’Ufficio Misteri
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)


    «Ho detto cosa c’è nell’Ufficio Misteri, signore?» ripeté Harry.
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Perché» rispose Harry, guardando Piton in attesa della sua reazione, «il corridoio che ho appena visto, che sogno da mesi… l’ho appena riconosciuto… porta all’Ufficio Misteri… e credo che Voldemort voglia qualcosa da…»
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Ci sono molte cose nell’Ufficio Misteri, Potter, poche alla portata della tua comprensione e nessuna che ti riguardi. Sono stato chiaro?»
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Nell’Ufficio Misteri, dev’essere lì» rispose Harry. «Ho visto quella porta quando tuo padre mi ha portato in aula per l’udienza ed è proprio la stessa che stava sorvegliando quando il serpente lo ha morso».
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Allora, che cosa c’è nell’Ufficio Misteri?» domandò Harry a Ron. «Tuo padre non ne ha mai parlato?»
Occlumanzia (Cap. 24 Harry Potter 5)

    «Ho sentito papà parlare di lui a casa! Era un Indicibile, lavorava all’Ufficio Misteri
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Nei giorni seguenti il fatto che Hagrid era in verifica divenne di pubblico dominio, ma con grande indignazione di Harry quasi nessuno ne fu turbato; al contrario alcuni ragazzi, tra i quali spiccava Draco Malfoy, furono decisamente contenti. Quanto alla strana morte di un oscuro dipendente dell’Ufficio Misteri ricoverato al San Mungo, Harry, Ron e Hermione sembravano gli unici a esserne al corrente e a preoccuparsene. C’era solo un argomento di conversazione nei corridoi, ormai: la fuga dei dieci Mangiamorte. La storia si era finalmente diffusa nella scuola grazie ai pochi che leggevano il giornale. Girava voce che alcuni evasi fossero stati visti a Hogsmeade, si nascondessero nella Stamberga Strillante e stessero per introdursi a Hogwarts, come aveva già fatto una volta Sirius Black.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    Prima di cominciare a studiare Occlumanzia, la sua cicatrice pizzicava ogni tanto, di solito di notte, o durante uno di quegli strani picchi dell’umore di Voldemort. Invece ora non smetteva mai di bruciare, e spesso Harry avvertiva un senso improvviso di fastidio o allegria che non aveva alcun legame con ciò che gli stava succedendo, accompagnato da una fitta particolarmente dolorosa alla fronte. Aveva l’orribile sensazione di essersi trasformato in una sorta di antenna sintonizzata sulle minime fluttuazioni d’umore di Voldemort, ed era certo di poter fare risalire l’inizio di questa sensibilità esasperata alla prima lezione di Occlumanzia con Piton. In più, sognava quasi ogni notte di camminare lungo il corridoio che portava all’Ufficio Misteri, e finiva sempre con lui che si fermava a guardare con desiderio la semplice porta nera.
Lo scarabeo in trappola (Cap. 25 Harry Potter 5)

    «Era lì anche il giorno della mia udienza» disse Harry. «Nel… aspetta un attimo…» continuò pensieroso, «era nel corridoio dell’Ufficio Misteri, quel giorno! Tuo padre ha detto che probabilmente stava cercando di scoprire che cosa succedeva all’udienza, ma se invece…»
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    Stava correndo lungo il corridoio dell’Ufficio Misteri, davanti alle pareti di pietra, alle torce accese… la porta nera si faceva sempre più grande; lui correva così forte che ci avrebbe sbattuto contro, era a pochi metri e vedeva la striscia di debole luce azzurra…
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)


    Harry aprì gli occhi. Era di nuovo disteso sulla schiena, senza alcun ricordo di come ci era finito; stava ansimando, come se avesse davvero corso lungo il corridoio dell’Ufficio Misteri, avesse davvero oltrepassato la porta nera e trovato la stanza circolare.
Visto e imprevisto (Cap. 26 Harry Potter 5)

    Era di nuovo nel corridoio che conduceva all’Ufficio Misteri e si dirigeva a passo svelto verso la solita porta nera… fa’ che si apra… fa’ che si apra…
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Passò il giorno successivo con la paura di quel che avrebbe detto Piton scoprendo quanto si era addentrato nell’Ufficio Misteri durante l’ultimo sogno. Si sentiva tremendamente in colpa per non essersi mai esercitato dall’ultima lezione, e del resto da quando Silente se n’era andato erano successe troppe cose ed era certo che, per quanto potesse sforzarsi, non sarebbe mai riuscito a svuotare la mente. Però dubitava che Piton fosse disposto ad accettare quella scusa.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Era già alla porta quando la vide: una chiazza di luce tremolante che danzava sullo stipite. Si fermò a guardarla perplesso, e poi ricordò: somigliava alle luci viste in sogno la notte prima nella seconda stanza dell’Ufficio Misteri.
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    Di nuovo la luce argentea tremò sulla parete… Harry fece due passi verso la scrivania, riflettendo. Possibile che fossero informazioni sull’Ufficio Misteri che Piton voleva tenergli nascoste?
Il peggior ricordo di Piton (Cap. 28 Harry Potter 5)

    La notte prima aveva percorso ancora una volta il corridoio dell’Ufficio Misteri. Aveva attraversato la stanza circolare, poi quella piena di ticchettii e luci danzanti, fino a trovarsi di nuovo dentro lo stanzone zeppo di scaffali ricolmi di polverose sfere di vetro.
Grop (Cap. 30 Harry Potter 5)

    Era di nuovo nel freddo, buio corridoio dell’Ufficio Misteri; camminava a passo svelto e deciso, a tratti correva, per raggiungere infine la sua meta… come al solito, la porta nera gli si spalancò davanti… era nella stanza circolare con tante porte…
I G.U.F.O. (Cap. 31 Harry Potter 5)

    «Non lo so. Però so esattamente dove si trova. Nell’Ufficio Misteri c’è una stanza piena di scaffali carichi di sfere di vetro, e loro sono alla fine della fila novantasette… sta cercando di costringere Sirius a prendere qualcosa là dentro… lo sta torturando… ha detto che alla fine lo ucciderà!»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «All’Ufficio Misteri! Per salvare Sirius!» Harry alzò la voce.
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Non lo so, Voldemort avrà usato un Mantello dell’Invisibilità o roba del genere! E l’Ufficio Misteri è sempre stato vuoto ogni volta che ci sono entrato…»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)


    «D’accordo» disse Harry in tono aggressivo. «D’accordo, se riesci a trovare un modo per farlo alla svelta, sono con te; altrimenti andrò subito all’Ufficio Misteri».
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «L’Ufficio Misteri?» domandò Luna, con vaga sorpresa. «E come pensi di entrarci?»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Dov’è Sirius?» gli urlò dietro Harry. «Kreacher! È andato all’Ufficio Misteri
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    «Il padrone non torna più dall’Ufficio Misteri!» annunciò tutto allegro. «Kreacher e la sua padrona sono di nuovo soli!»
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    Voldemort ha portato Sirius nell’Ufficio Misteri. Voldemort ha portato Sirius…
Fuori dal camino (Cap. 32 Harry Potter 5)

    Calò il crepuscolo: il cielo aveva assunto uno sfumato colore violetto trapunto di piccole stelle d’argento, e ormai solo le luci delle città Babbane davano il senso dell’altezza e della velocità a cui viaggiavano. Le braccia strette attorno al collo del Thestral, Harry avrebbe voluto fare ancora più presto. Quanto tempo era passato da quando aveva visto Sirius nell’Ufficio Misteri? Quanto ancora sarebbe riuscito a resistere? Sapeva soltanto che il suo padrino non aveva ancora obbedito a Voldemort e non era morto, perché di sicuro entrambi questi eventi gli avrebbero trasmesso in corpo l’esultanza o la furia di Voldemort, facendo bruciare di dolore la cicatrice come la notte dell’attacco al signor Weasley.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    Era sicuro che ci dovesse essere qualcuno di guardia, e altrettanto sicuro che la sua assenza fosse un brutto segno; l’inquietudine crebbe quando varcarono i cancelli dorati e raggiunsero gli ascensori. Chiamò il più vicino, premendo il pulsante discesa: arrivò quasi subito, e la grata si aprì con un gran fragore. Harry schiacciò il pulsante numero nove: la grata si richiuse con un tonfo, e l’ascensore cominciò a scendere stridendo e sferragliando. Il giorno che era venuto col signor Weasley non si era reso conto di tutto quel rumore; era certo che avrebbe messo in allarme gli addetti alla sorveglianza nell’edificio, eppure quando si fermarono la fredda voce femminile annunciò «Ufficio Misteri» e la grata mostrò loro un corridoio deserto. L’unica cosa a muoversi erano le fiamme delle torce più vicine, che baluginavano nella corrente d’aria provocata dall’ascensore.
L'Ufficio Misteri (Cap. 34 Harry Potter 5)

    «Silente non ti ha mai detto che il motivo per cui hai quella cicatrice era nascosto nelle viscere dell’Ufficio Misteri?» sogghignò Malfoy.
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    «Perché?» rise Malfoy, incredulo e insieme deliziato. «Perché, Potter, le uniche persone alle quali è permesso ritirare una profezia dall’Ufficio Misteri sono coloro che ne sono l’oggetto… come l’Oscuro Signore ha scoperto quando ha tentato di usare altri per impadronirsene».
Oltre il velo (Cap. 35 Harry Potter 5)

    «Se vorrai scendere nell’Ufficio Misteri, Cornelius» intervenne Silente — che pareva rincuorato sullo stato di salute di Harry — facendosi avanti perché i nuovi arrivati notassero la sua presenza (qualcuno alzò la bacchetta, altri si limitarono a fissarlo sbalorditi; le statue dell’elfo domestico e del goblin applaudirono, e Caramell fece un tale balzo che le sue pantofole si staccarono dal pavimento), «vi troverai parecchi Mangiamorte evasi rinchiusi nella Camera della Morte, bloccati da un Incantesimo Antismaterializzante, in attesa che tu decida che cosa farne».
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)


    «Io… non… ecco…» farfugliò Caramell, guardandosi attorno come nella speranza che qualcuno gli suggerisse cosa fare. Alla fine, visto che nessuno apriva bocca, si decise a dire: «Molto bene… Dawlish! Williamson! Scendete all’Ufficio Misteri e vedete… Silente, tu… dovrai raccontarmi per filo e per segno… La fontana dei Magici Fratelli… cos’è successo?» aggiunse in una specie di piagnucolio, fissando il pavimento cosparso dai resti delle statue di strega, mago e centauro.
L’unico che abbia mai temuto (Cap. 36 Harry Potter 5)

    «È tutta colpa mia se Sirius è morto. O meglio: quasi tutta… non sarò così arrogante da assumerne l’intera responsabilità. Sirius era un uomo coraggioso, intelligente ed energico, e di solito a uomini simili non piace starsene chiusi in casa se credono che le persone a loro care siano in pericolo. In ogni caso, non avresti mai dovuto pensare — mai, nemmeno per un secondo — di dover scendere nell’Ufficio Misteri stanotte. Se io fossi stato sincero con te come avrei dovuto, avresti saputo da un pezzo che Voldemort avrebbe cercato di attirarti laggiù e non saresti mai caduto nella trappola. E Sirius non sarebbe stato costretto ad accorrere in tuo aiuto. Questa colpa è mia, e mia soltanto».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Il professor Piton scoprì» riprese Silente, «che da mesi stavi sognando la porta dell’Ufficio Misteri. Naturalmente Voldemort era ossessionato dal desiderio di ascoltare la profezia fin da quando aveva riacquistato il proprio corpo; e così indugiava sulla soglia, e tu pure, anche se tu non capivi che cosa significava.
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «E poi hai visto Rookwood, che prima del suo arresto lavorava nell’Ufficio Misteri, e lo hai sentito dire a Voldemort quello che noi già sapevamo: le profezie custodite nel Ministero della Magia sono protette da incantesimi potentissimi. Soltanto la persona a cui si riferiscono può prenderle dagli scaffali senza impazzire: nel caso specifico, Voldemort in persona sarebbe dovuto uscire finalmente allo scoperto e introdursi nell’Ufficio Misteri, o avresti dovuto farlo tu per lui. Per questo era essenziale che tu studiassi a fondo Occlumanzia».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Kreacher mi ha confessato tutto la notte scorsa» disse Silente. «Vedi, quando gli hai gridato quell’avvertimento criptico, il professor Piton ha intuito che dovevi aver visto Sirius prigioniero nei meandri dell’Ufficio Misteri. E, come te, ha subito tentato di mettersi in contatto con lui. Naturalmente i membri dell’Ordine della Fenice possono contare su mezzi di comunicazione più affidabili del camino di Dolores Umbridge. E così il professor Piton ha scoperto che Sirius era vivo e al sicuro in Grimmauld Place.
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Non voleva dirmelo» precisò Silente. «Ma sono un Legilimens abbastanza esperto da riconoscere una bugia e l’ho… persuaso a raccontarmi tutta la storia prima di andare all’Ufficio Misteri».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Quella che si è infranta era solo la registrazione conservata nell’Ufficio Misteri. Ma c’è una persona che ha sentito la profezia e la ricorda perfettamente».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Nell’Ufficio Misteri» lo interruppe Silente, «c’è una stanza che viene tenuta sempre chiusa. Contiene una forza al tempo stesso più meravigliosa e più terribile della morte, dell’intelligenza umana e della natura. È forse il più misterioso fra i molti soggetti che vengono studiati laggiù. È la forza contenuta in quella stanza che tu possiedi in grande quantità, e che Voldemort non possiede affatto. È stata quella a spingerti laggiù stanotte per salvare Sirius. E ti ha salvato dalla possessione di Voldemort, perché egli non può risiedere in un corpo tanto pieno della forza che lui detesta. Alla resa dei conti, non ha avuto importanza che tu non riuscissi a chiudere la tua mente. È stato il tuo cuore a salvarti».
La profezia perduta (Cap. 37 Harry Potter 5)

    «Io avevo paura della morte» sussurrò Nick. «Ho scelto di restare. A volte mi chiedo se non avrei dovuto… be’, questo non è né qua né là… in effetti io non sono né qua né là…» Sbottò in una risatina triste. «Io non so nulla dei segreti della morte, Harry, perché ho scelto questa meschina imitazione della vita. Credo che maghi istruiti svolgano approfondite ricerche sull’argomento nell’Ufficio Misteri…»
La seconda guerra comincia (Cap. 38 Harry Potter 5)

   «'Le ultime ricerche condotte dall'Ufficio Misteri hanno rivelato che la magia può essere trasmessa da mago a mago solo per via riproduttiva. Là dove non sussistono dimostrate ascendenze magiche, dunque, è probabile che il cosiddetto Nato Babbano si sia procurato il potere magico con il furto o con la forza.
La mazzetta (Cap. 11 Harry Potter 7)

   Harry indossò di nuovo il Mantello dell'Invisibilità. Avrebbe cercato di portare via Hermione da solo mentre Ron si occupava dell'ufficio piovoso. Quando le porte si aprirono, uscì in un corridoio di pietra illuminato da torce, molto diverso da quelli rivestiti di legno e moquette dei Livelli di sopra. L'ascensore si allontanò sferragliando e Harry rabbrividì, fissando la lontana porta nera che segnava l'ingresso dell'Ufficio Misteri.
La Commissione per il Censimento dei nati babbani (Cap. 13 Harry Potter 7)

    [16] Come studi approfonditi dell'Ufficio Misteri hanno dimostrato già a partire dal 1672, maghi e streghe si nasce, non si diventa. La inattesa capacità di praticare la magia può in effetti apparire in persone di stirpe apparentemente non magica (benché diversi studi successivi facciano pensare che ci dev'essere stato un mago in qualche punto dell'albero genealogico), ma i Babbani non possono essere maghi. Il meglio, o il peggio, che possono sperare sono effetti casuali e incontrollabili generali da un'autentica bacchetta magica, la quale, in quanto strumento che incanala la magia, a volte trattiene poteri residui che si possono scaricare improvvisamente. Cfr. anche le note sulle bacchette a proposito della Storia dei Tre Fratelli.
Note (Cap. 7 Harry Potter 8)